Polmoniti interstiziali

Caratteristica comune a tutte le polmoniti interstiziali è la discrepanza, specie nelle fasi iniziali della malattia, fra quadro radiologico ed obiettività clinica (si parla infatti di polmoniti atipiche). La presentazionee clinica può variare molto per estensione e gravità a seconda degli agenti eziologici coinvolti e delle condizioni cliniche ed immunitarie dei pazienti. Gli agenti eziologici sono usualmente patogeni intracellulari quali virus (Influenza A e B, parainfluenza, ECHO, Coxackie, Adenovirus, Cytomegalovirus), Mycoplasma pneumoniae, Clamidie (C.psittaci e C.pneumoniae), Rickettsie, talora miceti (P.carinii, Histoplasma capsulatum, Coccidioidomicosi) e sono più frequentemente acquisiti in comunità. Fanno eccezione le forme da P.carinii, Cytomegalovirus, H.capsulatum e C.neoformans che sono riattivazioni endogene nel paziente immunocompromesso o con AIDS. La sintomatologia clinica ha esordio spesso subdolo, graduale, con segni a carico delle prime vie aeree, febbricola, astenia intensa, cefalea, artralgie diffuse e algie muscolari, tosse secca (in fase avanzata in caso di sovrapposizioni batteriche può diventare produttiva). L’esame obiettivo in questa fase è generalmente negativo e può rimanere silente. Le caratteristiche radiologiche sono variabili: infiltrati flogistici interstiziali diffusi, infiltrati interstiziali circoscritti periferici oppure ilo-parailari isolati od accompagnati da eventuale adenopatia ilare satellite. Leucocitosi contenuta (a volte assente), con linfocitosi relativa o monocitosi, segni di flogosi sistemica scarsi rispetto alle forme batteriche.

Originally posted 2012-11-25 14:55:34.