Iperreattività bronchiale

Il soggetto asmatico, data la tipica variabilità della malattia, può però non essere ostruito e presentare una spirometria completamente normale. Così per la diagnosi funzionale d’asma è importante mettere in luce un altro aspetto della malattia, che è l’iperreattività bronchiale. Questo tratto fisiopatologico, che non è esclusivo dell’asma, ma ne è abbastanza peculiare, consiste nell’abnorme risposta delle vie aeree a stimoli altrimenti innocui. L’iperreattività bronchiale è valutata sottoponendo il paziente a test di provocazione bronchiale. Il test di provocazione bronchiale più diffuso nei laboratori di fisiopatologia respiratoria è quello basato sull’inalazione di metacolina. Viene impiegata la via inalatoria. In pratica si utilizza una serie di aerosol con il farmaco sempre più concentrato, secondo una sequenza al raddoppio. Prima del test e dopo ogni aerosol viene eseguita una spirometria e viene misurato il FEV1; il test si protrae fino al raggiungimento della caduta significativa del parametro funzionale. Il risultato del test è espresso come PC20 (o PD20) FEV1, come cioè la concentrazione (o la dose) provocante il 20% di caduta del FEV1. I soggetti asmatici hanno generalmente una PC20 inferiore a 8 mg/ml e una PD20 inferiore a 4 micromoli o a 800 microgrammi. I soggetti non asmatici o con storia pregressa d’asma hanno invece valori superiori di PC20 o PD20. I test di provocazione bronchiale si eseguono in soggetti in buone condizioni ed esistono delle controindicazioni assolute e relative all’esecuzione del test. Una ostruzione bronchiale severa, un recente infarto del miocardio o un recente danno vascolare cerebrale e la presenza di aneurisma arterioso costituiscono controindicazioni assolute all’esecuzione. Il grado di reattività bronchiale può essere inoltre alterato da diversi fattori di cui bisogna tener conto nell’interpretazione dei risultati dei test di provocazione come le infezioni respiratorie e l’esposizione a sensibilizzanti professionali. Ogni trattamento farmacologico attivo sul tono bronchiale va sospeso 24-48 ore prima del test. Terminato il test il paziente può lasciare il laboratorio solo dopo che l’eventuale broncocostrizione indotta si sia risolta, spontaneamente o dopo broncodilatatore.

 

Originally posted 2012-08-06 11:37:25.