Rischio tumore polmonare

Il tumore polmonare è una condizione ad insorgenza multifasica e multifattoriale; numerosi sono i fattori di rischio e nell’ambito di questi possono essere individuate le seguenti categorie: fumo di sigaretta, fattori genetici, fattori occupazionali, inquinamento ambientale e dieta.

Fumo: numerosi studi hanno evidenziato una reale relazione statisticamente significativa tra fumo di sigaretta ed incidenza del carcinoma broncogeno. Tale incidenza segue fedelmente l’incidenza del tabagismo.

Fattori genetici: le neoplasie polmonari si associano ad anomalie cromosomiche (delezioni, amplificazioni, mutazioni) a carico della struttura dei cromosomi (3p, 13q e 17p) e del loro numero.
Un ulteriore approfondimento dei meccanismi genetici della origine del carcinoma broncogeno è dato dalla recente scoperta del gene FHIT (fragile histidine triad) che si trova sul braccio corto del cromosoma 3 (regione 3p14.2). anomalie dei prodotti di trascrizione di questo gene sono state riscontrate soprattutto nei microcitomi ma sono presenti anche nei non-microcitomi. La mutazione più studiata è quella a carico del gene p53 situato sul 17p.


Fattori occupazionali: una percentuale di carcinomi broncogeni può essere attribuita all’esposizione occupazionale; gli agenti eziologici possono essere chimici (organici ed inorganici) o fisici (radiazioni, catrame, peci, fuliggini, paraffine grezze oli lubrificanti, clorometiletere e bisclorometiletere, asbesto, arsenico, cromo, nichel, cadmio, silice); è comunque da considerare l’effetto moltiplicatore del fumo di sigaretta.

Fattori ambientali: il benzopirene ed altri idrocarburi aromatici presenti nell’atmosfera si sono dimostrati cancerogeni nell’animale; queste sostanze hanno la prerogativa di permanere a lungo nei polmoni per la loro stabilità e per la loro difficile eliminazione; comparando l’incidenza di neoplasie polmonari negli abitanti delle zone urbane rispetto a quelle rurali, si nota per i primi un aumento di 2-3 volte; il radon è un prodotto naturale del decadimento dell’uranio capace di indurre mutazioni del DNA; è emesso dai materiali di costruzione, dal suolo, dall’acqua e si diffonde attraverso le strutture interrate degli spazi abitati; interagendo con altri fattori, quali il fumo di sigaretta, si è notato un sinergismo con moltiplicazione del rischio.

Dieta: l’assetto nutrizionale vitaminico è considerato un fattore che può incidere sul rischio per carcinoma broncogeno: è stata evidenziata una correlazione tra maggior consumo di verdure e minor rischio; il contrario è dimostrato per i grassi poliinsaturi: le reazioni di questi con l’ossigeno molecolare ed il loro metabolismo verso le preostaglandine sono in grado di promuovere la formazione di radicali liberi, dai quali viene indotto un danno sia a livello di membrana sia a livello di DNA.