Auscultazione

Sul torace normale si ausculta su tutti i campi polmonari (ossia dove esiste polmone ventilato) il murmure vescicolare fisiologico (MVF). Tale reperto e’ dovuto al flusso turbolento dell’aria negli alveoli e che si trasmette alla parete toracica. Perche’ il MVF sia percepito occorre che: a) gli alveoli siano ventilati, b) che bronchi, bronchioli e alveoli siano pervi, c) che il polmone sia a contatto con la parete toracica (cavo pleurico virtuale e pleure intatte). In determinate regioni, corrispondenti alla trachea ed ai grossi bronchi può anche essere percepito il soffio bronchiale o tracheale. L’auscultazione si effettua comparativamente sui due emitoraci, con particolare attenzione alle basi. Il MVF può ridursi in intensità o scomparire (silenzio respiratorio) dove il polmone non sia aerato (addensamento, ostruzione bronchiale) o se il polmone non e’ a contatto con la parete toracica (versamento pleurico, pneumotorace). Se il soggetto viene invitato a parlare, si ausculta solo una vibrazione che riporta le parole estremamente distorte (pettoriloquia). Nel soggetto normale si ausculta solo il MVF. Ogni altro rumore, che puo’ provenire dai bronchi, dagli alveoli o dalla pleura, è da considerarsi patologico. Si distinguono: rumori umidi, rumori secchi e sfregamenti pleurici.• I rumori umidi (rantoli) sono prodotti dalla presenza di liquido all’interno dei bronchi o degli alveoli. Ovviamente, il passaggio di aria durante la respirazione forma delle vere e proprie bolle che si rompono. A seconda del calibro del bronco dove si genera il rumore, si distinguono grossolanamente rantoli a grandi, medie e piccole bolle. I rantoli di origine alveolare hanno un particolare timbro di crepitio fine ed infatti sono detti crepitanti, quelli bronchiolari sono detti subcrepitanti; si auscultano nello scompenso cardiaco o nelle fasi precoci delle polmoniti e broncopolmoniti.• I rumori secchi (ronchi) si producono allorchè l’aria incontra una riduzione di calibro dei bronchi e il flusso da laminare (silenzioso) diventa turbolento (rumoroso). Pertanto i ronchi indicano sempre la presenza di ostruzione bronchiale. A seconda del tono, che in parte dipende dal calibro dei bronchi interessati, si possono avere ronchi russanti, gementi, fischianti e sibilanti (comunemente detti sibili e fischi o wheezing). Poichè i bronchi tendono già fisiologicamente a ridursi di calibro durante l’espirazione, i rumori secchi si auscultano preferenzialmente o più intensi durante la fase espiratoria. I rumori pleurici (sfregamenti) sono dovuti alla confricazione dei due foglietti pleurici tra di loro durante il movimento respiratorio. Perche’ si producano occorre che le superfici pleuriche, che normalmente sono lisce e lubrificate, siano scabrose o irregolari. Gli sfregamenti pleurici pertanto si auscultano solo in determinate regioni, sono fissi, sono sincroni col respiro e sono in- ed espiratori. L’occlusione/ostruzione delle alte vie aeree da’ origine allo stridore inspiratorio (o cornage), che rappresenta quasi sempre il sintomo di patologia acuta e di emergenza.
• Se su una certa area si possono auscultare le parole distintamente (pettoriloquia), occorre sospettare un sottostante addensamento. Se esiste un cospicuo versamento pleurico ed il parenchima è quindi compresso, ma i grossi bronchi sono pervi, si puo’ auscultare il soffio bronchiale. Nel caso di grandi cavità (caverne ed escavazioni), che comunicano con i bronchi si puo’ auscultare il soffio anforico.

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